
L'uomo ed il mare: abitare e difendere la costa
Seguire le insenature e i promontori della frastagliata costa salentina vuol dire sfogliare le pagine di un libro di storia millenaria partendo per un viaggio nel tempo che va dalla preistoria ai giorni nostri: un libro che parla di grandi popoli, di importanti città e, soprattutto, dell’intricato rapporto tra l’uomo e il mare.
Il profondo legame che esiste tra i salentini e il loro mare affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Mare fonte di sopravvivenza e in alcuni casi addirittura di ricchezza, grande via di comunicazione che ha consentito per secoli lo scambio di merci e di culture: dal mare sono giunte conoscenze e innovazioni ma anche invasioni ed incursioni di eserciti nemici.
Tutta la costa è stata precocemente abitata ed è, ancora oggi, punteggiata da tanti insediamenti preistorici, testimonianze incancellabili dei nostri più antichi antenati e della loro cultura.
Insediamenti di straordinaria importanza ed unici nel loro genere, come quelli situati tra le rocce della scogliera di Portoselvaggio, nei pressi di Nardò, dove gli studiosi hanno rinvenuto i resti del più antico homo sapiens europeo.
Sempre dal mare, provenienti da Oriente, giunsero Greci e Messapi che posero i loro insediamenti nel Salento che ne conserva tutt'ora le tracce del loro passaggio: tracce archeologiche visibili in molti centri come Manduria, Rudiae, Cavallino, Taranto, Gallipoli, Ugento, ma tracce, anche e soprattutto culturali.
Ben presto, però, questo lembo di terra protesa verso oriente attirò l’attenzione dei Romani che utilizzarono il Salento come trampolino di lancio per la conquista dell’oriente; è nel periodo romano che il mare si conferma, ancora una volta, fonte di ricchezza e trasforma la provincia in un ricco centro di scambi marittimi, come non ricordare Nardò, Gallipoli, Castro, Otranto, Brindisi con i loro fiorenti porti. Con la caduta dell’impero romano e la fine della lunga dominazione bizantina, però, si apre un periodo di incertezza politica e di scarsa sicurezza; la natura del Salento lo ha reso, nel Medioevo, una terra di conquista nella quale si alternarono le dominazioni di tanti popoli diversi, e lo ha trasformato in un crogiolo di culture, spesso tra loro molto differenti, ma ugualmente accolte ed integrate.
In questo momento di instabilità politica e amministrativa è dal mare che è arrivata una delle più grandi piaghe del Salento: le incursioni dei Turchi; di questo flagello che ha sferzato per secoli le coste della provincia salentina ci rimangono ancora oggi in tante città le mura, i castelli, le torri e le fortificazioni che l’uomo ha innalzato per difendere la sua amata terra e i suoi abitanti dal pericolo turco, ma anche le chiese collocate a guardare il mare, quasi come un ulteriore, ultimo, divino baluardo di difesa! Purtroppo, però, non sempre questo fu sufficiente, spesso, i saraceni giunsero fin nell’entroterra a saccheggiare, distruggere e uccidere; la tragedia tristemente più nota è sicuramente la strage di Otranto avvenuta nel 1480, quando 800 idruntini, dopo aver strenuamente difeso la città, abbandonata dalle autorità spagnole, furono decapitati sul Colle della Minerva per non aver voluto rinunciare alla propria fede.
Per scoprire queste ed altre affascinanti pagine di storia è sufficiente passeggiare tra i suggestivi vicoli delle città salentine, interrogarne i monumenti e scoprire come la storia, l’arte e la cultura trasudino da ogni pietra, e come l’incontro di culture diverse abbia creato qui nuove interpretazioni di stili artistici di cui l’esempio più mirabile e noto è sicuramente il Barocco Leccese. Questa corrente artistica assume nel Salento una delle caratteristiche locali di estrema bellezza ed eleganza che la rendono riconoscibile e ammirata ormai in tutto il mondo, e che, seppur prende il nome da Lecce, città in cui è meglio rappresentata, ha lasciato meravigliose testimonianze di sé anche in altri “centri minori”, come Nardò, Galatina e Galatone.
Questo e tanto altro riveleremo nelle nostre passeggiate che toccheranno alcune delle più belle cittadine del Salento, per lasciarci affascinare da una terra di cui spesso si consce solo l’aspetto vacanziero del mare, ma che al mare deve tanta della sua storia e delle sue meravigliose caratteristiche.
Agnese Pecoraro.